Addio all’avvocato Riccardo Chiesa. È stato il paladino della Romagna

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La fantasia al potere sempre nel nome della Romagna; è stata questa la caratteristica radicata dell’avvocato Riccardo Chiesa che ha cessato di vivere ieri alla clinica Malatesta Novello. Aveva compiuto a febbraio 81 anni, era ammalato da molto tempo e la sua salute aveva iniziato a peggiorare senza freni nell’autunno di nove anni fa quando aveva perso l’adorata moglie Annamaria.

Mai banale, esplosivo, trascinatore, genuino, passionale, con la battuta in canna l’avvocato Chiesa ha racchiuso tutti gli ingredienti del romagnolo doc: appassionato lavoratore (titolare dello studio legale in via Zeffirino Re angolo piazza del Popolo), legatissimo alla famiglia, cultore delle tradizioni nostrane per lui sapore di vita, innato senso dell’amicizia, gran tifoso del Cesena Calcio e di Emiliano Salvetti, ma a lui quel nome di battesimo ovviamente non andava così lo chiamava rigorosamente ‘Romagnolo’ Salvetti.

Nato a Cesena, era cresciuto a Mercato Saraceno dove i genitori avevano il mulino, poi il trasferimento in città, il liceo classico Monti, la laurea in giurisprudenza all’Università di Urbino (avvocato abilitato anche in Cassazione). Aveva il guizzo qualsiasi cosa facesse, gli si accendeva la lampadina e fu così anche quando conobbe la moglie Annamaria graziosa insegnante e ancora della sua vita. Ricordava spesso: "Conobbi mia moglie in estate, mi interessava tanto e glielo dissi subito ma in quel periodo avevo molto da fare impegnato con il mio gruppo musicale dove suonavo la chitarra così le chiesi di aspettare a settembre". Opzionò l’amore ma quella dolce f...



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