Agroppi, i mesi in bianconero e quella battuta

10 mesi fa 369
Dokky Suite - Document Collaboration and Management Platform

"Sono nato a Piombino, mica a Nazareth". Di Aldo Agroppi allenatore dell’Ascoli, ricorderemo questa frase pronunciata nel dopogara della sfida dei bianconeri allo stadio ‘Bentegodi’ di Verona quando rispose alla domanda di un collega se l’Ascoli sarebbe riuscito a salvarsi. E in effetti il simpatico e sempre pungente ex calciatore e tecnico del Torino, non riuscì a salvare l’Ascoli in quei sei mesi in cui sedette al fianco del Presidentissimo Costantino Rozzi, sulla panchina dell’Ascoli. Storica la sua immagine mentre in un Ascoli-Fiorentina entrò sul prato dello stadio Del Duca affiancato dal medico sociale Carlo Cicchi, per bloccare proprio Rozzi che si stava lanciando contro l’arbitro e contro il capitano viola, Carlos Dunga. Aldo Agroppi è deceduto all’età di 80 anni a Piombino, a causa di una polmonite bilaterale. Il 21 gennaio 1990, dopo la sconfitta interna per 2-1 contro la Juventus, venne chiamato dall’Ascoli di Costantino Rozzi al posto di Eugenio Bersellini. Non riuscì però ad evitare la retrocessione in Serie B dei bianconeri con 9 punti in 13 partite ed un ruolino di 2 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Una stagione davvero partita male con il confermato Bersellini e una squadra in grande difficoltà in zona gol sin dall’inizio. Al termine della stagione infatti chiuse con il peggior attacco con 20 reti segnate, e fu anche l’unica squadra della massima serie, che non riuscì mai a vincere in trasferta. Al termine del girone di andata l’Ascoli si ritrovò penultimo con 11 punti, e come detto, a metà gennaio dopo...



Bologna Press condivide questo contenuto utilizzando sempre
Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) Creative Commons License

Leggi tutto questo Articolo