Ravenna, 20 dicembre 2024 – “Un sostegno fondamentale per gli imprenditori agricoli di Emilia-Romagna, Marche e Toscana”. Lo definiva così, solo pochi giorni fa sui social, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il ‘suo’ decreto Agricoltura aveva appena ricevuto il via libera dalla Commissione europea e per le imprese agricole alluvionate del maggio 2023 pareva (finalmente) spianarsi la strada dello sgravio fiscale del 68% ventilato mesi or sono e cristallizzato nella legge 101/2024. “Questo intervento, finalizzato a rafforzare la liquidità delle imprese agricole, testimonia l’impegno concreto del Governo Meloni nel supportare il settore primario", rincarava Lollobrigida, ma dal cuore della Romagna alluvionata arriva ben altra lettura: “Noi grandi coop siamo tagliate fuori”.
Il generale Figliuolo verso l’Aise
La vicenda è complessa e tecnica. "Negli ultimi 18 mesi ci sono sempre state date ampie rassicurazioni sugli sgravi – spiega Cristian Moretti, direttore di Agrintesa, il colosso cooperativo di Faenza (Ravenna) con 4mila agricoltori associati, 2.200 dipendenti e un fatturato di oltre 300 milioni di euro annui –. Rassicurazioni dai ministri e dall’Inps. Si parlava di un regime fiscale finalizzato alla ripartenza come quello in uso nelle tante zone svantaggi...




















