Bologna, 24 aprile 2024 - Più spazio per i fiumi, con argini più arretrati e tracimazioni controllate. Poi, anche l'adeguamento di ponti e infrastrutture per renderli il più possibile a prova di alluvione, per evitare che ciò che è accaduto quasi un anno fa in Emilia-Romagna non ricapiti più. Ma soprattutto una frenata alle costruzioni e la delocalizzazione degli edifici considerati a rischio.
È ciò che compare nel Piano speciale preliminare presentato oggi in regione, che indica le linee di indirizzo per gli interventi post-alluvione, che vedranno la versione definitiva il 30 giugno. Un documento di oltre mille pagine, redatto dall'Autorità di bacino distrettuale del Po, in collaborazione con la Regione, nell'ambito del gruppo di lavoro presieduto dalla struttura d...