Bologna, 6 novembre 2024 – Sette miliardi di euro per spostare, armi e bagagli, gli abitanti di quattrocento edifici che rischierebbero nuovi devastanti danni nel caso di una nuova alluvione, della stessa portata di quelle del 2023. E’ chiaro che, al momento, non ci sono i fondi ma – sottolineano gli esperti – “in alcuni casi non ci sono alternative” davanti al al quadro dei rischi delineati.
E’ la conclusione a cui sono arrivati gli esperti impegnati nella stesura del Piano speciale di ricostruzione che – spiega il segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del Po, Alessandro Bratti – è “in fase di approvazione” e sarà presto consegnato al commissario e da lì ai diversi ministeri coinvolti.
L’indagine – presentata a Rimini a Ecomondo, la fiera della green economy di Italian exhibition group – ha esaminato 1.500 edifici che sono stati coinvolti nelle alluvioni. Da chiarire – precisa Bratti – non ci sono aspetti tecnici, ma piuttosto "aspetti giuridici che riguardano il ministero dei Trasporti e questioni economiche", con il fabbisogno stimato in sette miliardi di euro.
Cosa prevede il piano speciale: fiumi e ponti
Per i fiumi in pianura, entra nello specifico, si punta sull'adeguamento degli argin...




















