Alluvioni, la prevenzione è una priorità

1 anno fa 66

Come se ce ne fosse bisogno (e sia detto che ne faremmo volentieri anche a meno), alluvioni (e disastri di vario tipo) sempre più frequenti continuano a ricordarci la drammatica fragilità dei nostri territori. Altro che ideologia, il clima e il mondo vanno in quella direzione là, che piaccia o no: sterzare o anche correggere la rotta non è così semplice, né immediato. E pulire i tombini serve sì, ma non basta. Per dare qualche dato, ad esempio, l’ultimo report dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) dice che il 5,4% del territorio italiano (oltre 16mila chilometri quadrati) è a elevato rischio di alluvione, il 10% a pericolosità media, il 14% bassa. Nelle zone con un elevato rischio di alluvione vivono 2,4 milioni di persone e ci sono più di 620mila edifici (il 4,3% del totale). La Calabria è la regione con la quota più grande di territorio a elevata probabilità di alluvione (17,1%), seguita da Emilia-Romagna (11,6%) e Veneto (10%). E ancora: il 94% dei Comuni è a rischio per frane, alluvioni oppure erosione costiera. Basta così? Ecco, da anni la sicurezza (reale o percepita) dei cittadini  – per strada o nelle città, in casa o in qualsiasi altro posto  – è nel dibattito pubblico e in cima all’agenda dei governi, che promettono più controlli e lotta senza quartiere contro micro e grande criminalità. Stupisce invece che diciamo così, della sicurezza dalle calamità, ci si ricordi solo a disastro avvenuto, spesso contando i morti. Ma sempre di sicurezza parliamo. Il tema è complesso, certo, ma affrontarlo solo in emergenza ci sta portando p...



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