Ammazzata nel sonno, l’ex confessò. Il fratello: “Ma lui è stato assolto ed è libero”

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Ferrara, 22 novembre 2024 – Si chiamava Giada. Giada Anteghini, 27 anni da Jolanda di Savoia, paese di 2.600 anime inghiottito tra i campi nebbiosi del basso ferrarese. Un campanile, una piazza, un paio di bar. Lì, in via Colombana Nuvolè, 20 anni fa – era la notte tra il 23 e il 24 novembre 2004 – la ragazza venne aggredita nel sonno, proprio nella stanza accanto a dove dormiva la sua bimba, Giorgia. Una mano assassina che, con una mazzetta (mai ritrovata), la colpì alla testa costringendola a un coma irreversibile per 400 giorni. Poi la morte. “Quel giorno – sussurra il fratello Simone – lo ricordo come fosse oggi. La telefonata disperata di nostra madre, i servizi alla tv, la corsa in rianimazione”. Una storia assurda, dove la giustizia non è mai riuscita a scrivere il nome dell’assassino. “Ma tutti sappiamo...”, affonda Simone.

Un nome, in tutta questa vicenda, è sempre stato al centro: l’ex marito, Denis Occhi, arrestato e liberato, reo confesso e dichiaratosi innocente, condannato a 20 anni in primo grado, assolto in Appello con una sentenza passata in giudicato perché mai impu...



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