Bologna, processo Amato ultime notizie. Il medico: “Mai stato invidioso dei beni di mia moglie”

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Bologna, 2 maggio 2024 – Per la seconda volta, Giampaolo Amato, medico oculista di 64 anni accusato di avere ucciso con un cocktail di farmaci la suocera Giulia Tateo e la moglie Isabella Linsalata a 22 giorni di distanza l’una dall’altra nell’ottobre 2021, ha preso la parola in tribunale. Spontanee dichiarazioni in cui ha ribattuto alle accuse rivoltegli dallo zio della moglie, Nicola Tateo (parte civile come fratello di Giulia), ieri testimone al processo contro Amato. “Isabella mi confidò che Giampaolo si sentiva inferiore a lei perché non aveva immobili di proprietà”, ha detto lo zio, che ha riportato anche una circostanza avvenuta poche settimane prima del decesso della sorella Giulia: “Le chiesi se prendeva ancora le pillole per dormire, lei ridendo mi rispose che dormiva benissimo da quando prendeva le medicine che le dava Giampaolo”. 

"Mai ho somministrato terapie fuori dalla mia competenza oculistica a mia suocera – ha tuonato l’imputato in aula – e i rapporti con lei erano ottimi, mi faceva anche confidenza importanti, che ho sempre tenuto per me lei mi aveva chiesto. Che io invidiassi i beni di mia moglie? Assolutamente no, a me il denaro non è mai interessato...

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