Bologna riscopre la storia olimpica della ‘sua’ Ondina Valli

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Bologna, 19 dicembre 2024 - Che bello riscoprire una storia olimpica. Una storia di Bologna che, magari, avrà mille risvolti anche nel futuro. In Salaborsa si presenta il volume ‘Ondina Valla. Il sorriso che cambiato il mondo’ (Minerva Edizioni).

Un coacervo di emozioni, grazie al video del presidente del Coni Giovanni Malagò e all’introduzione dell’assessora allo sport, Roberta Li Calzi. Poi, in Salaborsa, spazio per Luigi De Lucchi, il figlio di Ondina, che ricorda e tratteggia la figura della mamma.

Poi il ping pong tra Marco Tarozzi, autore del volume e Alberto Bortolotti, il ‘bravo presentatore’. Con gli intermezzi di Ester Balassini, oggi consigliere della Fidal e, alla fine degli anni Novanta, una pioniera, come lo era stato, sessant’anni prima, Ondina Valla, che in realtà di chiamava Trebisonda ed era nata a Santa Viola, in via della Ferriera.

Ondina che avrebbe potuto essere protagonista, giovanissima - era nata nel 1916 - ai Giochi di Los Angeles, nel 1932. Ma lo sport al femminile non era ben visto dal regime fascista. Ondina ha pazienza, si allena con l’amica e rivale Claudia Testoni e conquista la finale ai Giochi di Berlino, nel 1936.

Vincerà l’oro, Trebisonda, prima italiana di tutti i tempi. Da Bologna, con al collo l’immagine della



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