Bologna, 3 gennaio 2025 – Sono 1.101 le domande pervenute ad Acli nel 2024 per la percezione dell’assegno di inclusione (adi), considerando le sedi del territorio metropolitano bolognese. Se, tra queste, quasi la metà sono in città (498), a preoccupare Acli, proprio sui dati del centro storico, però, sono i numeri relativi alle domande accolte (169, 33,94%) e respinte (258, 51,81%). "Riteniamo che, per aiutare le fasce più deboli, i diritti debbano essere maggiormente accessibili", apre Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna. Sono "troppi i cittadini che non si fidano della misura", racconta, invece, Filippo Diaco, presidente Patronato Acli.
Infatti, nel 2023 (con il Reddito di Cittadinanza, ndr), le domande presentate ad Acli sono state 27.175. Un calo, di fatto, del 98%. E la colpa è anche dei requisiti "considerati troppo stringenti". Per questo, catturano l’attenzione dei relatori, quelle 221 persone residenti nel bolognese che hanno un reddito tra 9.360 euro e 10mila euro e che, quindi, non hanno potuto accedere all’assegno "per colpa di un algoritmo". A testimoniare quest’ultimo passaggio è l’ex Vigile del Fuoco Arnaldo Baruffaldi, il quale rientra nella ‘fascia grigia’. Infatti, Baruffaldi fino al 2023 ha percepito la pensione di cittadinanza e ora, "per poche decine di euro", non è riuscito a ottenere l’assegno per il ...















