Capitale della Cultura, quello strano derby

11 mesi fa 409
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Comunque vada, sarà un successo. Nel derby (poco culturale e molto elettorale) umbro-marchigiano formato pastrocchio delle candidature a Capitale europea della cultura 2033 succede addirittura che l’ubiqua Urbino stia sia dall’una che dall’altra parte: con la marchigiana Pesaro, Capitale italiana della cultura 2024 in procinto di lanciare la candidatura bis in chiave europea e in perfetta solitudine, ma anche con l’umbra Norcia e la sua Civitas Appenninica, con la quale invece s’è schierata a sorpresa nientemeno che la Regione Marche, peraltro non solo formalmente (una delibera di giunta “senza impegno di spesa”), ma infilando in bilancio un contributo “manina” di 40mila euro direttamente al Comune umbro. Appunto. Ecco una storia in cui non si capisce più nemmeno chi sta con chi e perché, anche se forse in fondo è molto più semplice di quel che sembra. Basta mettere insieme la corsa verso la Capitale europea 2033 e le elezioni regionali del 2025 (o 2026), poi aggiungere un po’ di immancabile campanilismo, un’abbondante spruzzata di polemiche ed ecco un bell’antipasto di elezioni.

Se ne sta mangiando in quantità nelle Marche, in questi giorni, da quando s’è scoperto che la Regione guidata dal centrodestra ha deciso di sostenere la candidatura di Norcia, se non altro perché si dà il caso che da anni anche Pesaro e Urbino abbiano annunciato l’intenzione di candidarsi per lo stesso traguardo del 2033. Legittimo (e forse scontato), alle latitudini dell’ultimo fortino rosso dal quale il Pd sogna la “remuntada”, chiedersen...



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