Capitano non giocatore

1 anno fa 76

Il nome di Filippo Volandri è destinato a restare per sempre legato alla seconda Coppa Davis italiana di sempre. Una vittoria che ha coronato un percorso iniziato a gennaio 2021, con l’obiettivo di ripercorrere le orme della magnifica squadra del 1976. Lo scetticismo non è mancato, così come le critiche, già solo pensando alla fase a gironi dello scorso anno a Bologna, in cui gli azzurri avevano rischiato grosso l’eliminazione. Eppure, Volandri ha difeso le proprie scelte, sapendo che, con un’Italia sempre più forte, sarà sempre difficile accontentare tutti. Ma i risultati - e la capacità di creare un gruppo compatto, in cui anche Arnaldi riuscisse ad esprimersi come nella finale con l’Australia - gli hanno dato ragione, consegnandolo alla storia. Tanto che ora, quanto di buono fatto come giocatore è quasi passato in secondo piano. Numero 1 d’Italia per più di 200 settimane all’inizio degli anni Duemila, il livornese ha chiuso la carriera nel 2016, dopo aver vinto due titoli ATP (St. Polten nel 2004 e Palermo nel 2006) e aver raggiunto il best ranking di numero 25 nel luglio del 2007. «Io più che uno Slam avevo nel cuore gli Internazionali d’Italia e ovviamente la maglia azzurra», aveva raccontato al momento della nomina a capitano. E non a caso, la sua più grande impresa è arrivata proprio sui campi del Foro Italico, quando nel 2007 riuscì ad annichilire per 6-2 6-4 Roger Federer, nei giorni del suo regno di 237 settimane consecutive in vetta alla classifica. Un exploit che - nel suo palmarès - ha sovrastato tutti gli altri, fra cui ci sono anche David Nalbandian, Carlo...



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