Si fa un gran parlare, in questi giorni, dell’emergenza casa soprattutto per studenti e lavoratori come insegnanti e poliziotti che vengono da altre città. L’emergenza esiste ed è cresciuta senza che alcuna delle
istituzioni preposte abbia messo in atto adeguati provvedimenti volti a contrastarla. La proprietà non è più tutelata, per cui se ti capita un inquilino che smette di pagare l’affitto sei nei guai e vai incontro a notevoli spese e il tempo per rientrare in possesso del tuo bene è lungo. Addirittura in certe città l’appartamento te lo possono occupare sia se è vuoto che se lo abiti quando sei fuori casa. Ricordo una mia esperienza
personale, alcuni anni orsono, affittai tramite agenzia, un appartamento con canone concordato, quindi particolarmente vantaggioso per l’inquilino, in seguito ad un accertamento al comune risultò che avevo definito un canone di 50 euro inferiore al minimo stabilito e mi comminò una multa molto salata. E’ vero che gli studenti trovano alloggi a canoni spropositati, ma quanti alloggi sono stati creati con quella destinazione dall’inizio degli anni sessanta? Niente avviene per caso.
Pietro Balugani










