Le previsioni del tempo? Che nessuno sa in quanti mangeranno il panettone a Natale. Perché si è arrivati al tutti contro tutti: e il finale contro Verona è stato un chiaro segnale. Perché le bordate di fischi e le contestazioni non hanno salvato nessuno. Non solo la squadra. I tifosi se la sono presa anche con Elio Giuliani, ex addetto stampa della Vuelle, che fotografava le contestazioni e quindi con l’ex presidente della società Ario Costa perché secondo alcuni ancora sussurrerebbe da dietro le quinte. Tutto può essere, ma sicuramente Costa con questa squadra non ha nulla a che vedere perché è stata costruita da Sacripanti che inizialmente ha chiesto consigli a qualche vecchia volpe locale del campionato di A2, procedendo però poi per conto suo. Ario è stato tirato in ballo in maniera del tutto gratuita. Ma lo stato dell’arte è questo.
Non si è mai visto nella storia cestistica di questa città che un giocatore risalga la tribuna per andare a giustificare la squadra coi tifosi per le prestazioni, adducendo pochi allenamenti e mancanza di preparazione. Una situazione che rischia anche di aggrovigliarsi perché Spiro Leka ha tentato, attraverso le scelte del quintetto, di gettare una base di cemento da cui partire per la ricostruzione. Ma questa scelta ha generato anche alcune reazioni che non sono sfuggite a nessuno: il caso Maretto. L’argentino è diventato periferico: si sbracciava nell’angolo chiedendo palla perché era solo, inutilmente. Poi quando viene richiamato in panca piazza una mezza scenata. La squadra è senza play e senza pivot e Ramagli, l’allenatore d...












