Danza, note e parole per ricordare l’artista e il politico Giglio Zarattini

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Non ha per niente sorpreso l’alto numero di persone che sabato, nell’arena del Museo Brindisi a Lido di Spina, ha preso parte alla piacevole, intensa serata organizzata a ricordo di Giglio Zarattini, l’eclettico artista e uomo politico scomparso vent’anni fa ad appena 46 anni. Ciò che ha lasciato in termini di affetti e di testimonianze concrete (di fatti, potremmo dire) è tuttora qui e rimarrà. Bene hanno fatto, allora, gli enti e le associazioni che hanno voluto dedicargli un incontro giustamente alternato fra ricordi di amici e collaboratori e momenti di spettacolo; il tutto inserito nel quadro delle iniziative promosse da Made eventi di Alessandro Pasetti, in collaborazione con il Comune di Comacchio (è intervenuto l’assessore Emanuele Mari), il Movimento sportivo popolare con Lara Liboni, che ha condotto la serata, e lo stesso Museo Brindisi attraverso la responsabile Laura Ruffoni. Dunque le testimonianze: tre i filoni di "lettura" della vita di Zarattini. Certamente quello artistico, che ha visto un Giglio importante pittore, legato alle avanguardie e quindi alla sperimentazione, cresciuto al fianco dell’altrettanto indimenticato Remo Brindisi. Assolutamente centrale è stato poi il suo ruolo amministrativo, svolto come assessore alla cultura (molto bello l’intervento di Patrizia Buzzi) legatissimo al territorio, e poi in qualità di sindaco (dal 2002 al 2004) con una interpretazione dell’azione politica autenticamente popolare e votata al bene comune, come ha sottolineato Lucia Felletti. Fondamentale, è stato ripetuto, si rivelò il suo impegno per trasferire la pro...



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