Ancora problemi tra le mura della Dozza. Ancora al secondo piano del padiglione giudiziario, dove si concentrano le maggiori situazioni di criticità. Questa volta, si tratta di una rivolta scattatasi venerdì pomeriggio nella sezione C, dove la maggior parte dei detenuti sono italiani e dove si trovano molti ex alta sicurezza, con un ispettore della penitenziaria preso a schiaffi. Tutto è partito dal rifiuto da parte dei detenuti di rientrare nelle celle, in protesta per problemi legati all’area sanitaria. Nel corso della trattativa intrapresa dagli agenti per far tornare tutti nelle stanze detentive, uno dei detenuti, dentro per una rapina aggravata, ha colpito il poliziotto, senza che questo riuscisse a difendersi. Una vicenda che dimostra, ancora, il drammatico contesto della Dozza. "Chiediamo all’amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché il detenuto venga punito in maniera esemplare e trasferito in altra struttura", dicono Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso del Sappe, che spiegano che solo grazie al paziente lavoro di dialogo degli agenti la situazione sia infine tornata alla normalità. "Servono – concludono dal Sappe – adeguate strutture dove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendano che devono rispettare regole, polizia penitenziaria e operatori".
"Al detenuto verrà fatta una sanzione disciplinare – aggiunde Nicola D’Amore della Cisl Fp –, ma in questo contesto non serve a nulla. Siamo in una sezione dove i detenuti hanno un grande potere criminale: servi...

















