Flipper, videogiochi e juke-box: un museo dei ricordi

11 mesi fa 175

Bologna, 19 novembre 2024 – Negli anni Sessanta Bologna è incoronata capitale del flipper. Dalla ‘Zaccaria’ di Calderara di Reno alla ‘Rmg’ di Quarto Inferiore, dozzine di aziende artigiane costruivano flipper e videogiochi poi esportati in tutto il mondo. In città c’erano più costruttori di flipper che a Chicago, negli Stati Uniti, dove il gioco è nato.

In via Vittoria, proprio accanto al Mast, il museo del Flipper è ancora avvolto dal fascino di quegli anni. All’interno ci sono flipper, appunto, ma anche giochi a moneta, giochi coi fucili e juke box da fine Ottocento agli inizi degli anni Duemila, quasi tutti funzionanti.

A raccoglierli è stata l’associazione Tilt!, nata nel ’94 da un gruppo di appassionati di giochi d’epoca, che hanno poi dato vita al museo giocabile del flipper e dei videogiochi.

L’idea di Federico Croci, presidente di Tilt! e protagonista della puntata de ’il Resto di Bologna’ di oggi (per ascoltarla, basta inquadrare il Qr code qui a fianco con lo smartphone), è stata quella di adibire a museo uno spazio pubblico in cui raccogliere le macchinette di ieri e di oggi e la documentazione che ne spiega lo sviluppo negli anni.

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