Più poteri ai presidenti di Regione in qualità di commissari e l’introduzione di un meccanismo di revoca delle risorse per gli interventi finanziati con il fondo di progettazione che non abbiano raggiunto livelli sufficienti di progettualità. Sullo sfondo dell’alluvione-ter in Emilia-Romagna c’è anche un pacchetto di misure per “rendere più effettive la tutela del suolo e la lotta al dissesto idrogeologico” nel decreto legge sull’ambiente approvato ieri dal Consiglio del ministri. Nella nota del Cdm si spiega anche che le norme varate puntano ad aumentare l’efficacia della programmazione e del monitoraggio degli interventi, e a garantire l’interoperabilità tra le banche dati. Dunque, l’obiettivo è di accelerare la prevenzione e il contrasto del dissesto idrogeologico secondo un quadro organico di interventi che investono diverse regioni italiane. “Ci sono misure per la messa in sicurezza del territorio, per fare fronte alla siccità e per velocizzare le azioni di prevenzione dai danni delle alluvioni – ha detto il viceministro all’ambiente e alla sicurezza energetica, Vannia Gava – . Dotiamo i presidenti delle Regioni, in qualità di commissari di governo, di dati e strumenti per velocizzare la progettazione e la realizzazione degli interventi”. E poi norme per “prevenire i fenomeni siccitosi, attraverso il rafforzamento delle buone pratiche del riuso, con l’introduzione della definizione di ‘acque affinate’, che possono contribuire al ravvenamento o accrescimento dei corpi idrici sotterranei”.
Al primo punto, “assicurare il rispetto delle scadenze per la realizza...















