Macerata, 12 dicembre 2024 – Ha lasciato la Siria quando aveva 22 anni per studiare medicina. “Già nel 1966 l’aria iniziava a cambiare, sentivo che la situazione sarebbe peggiorata”, dice Nabil Al-Zein, dentista e otorinolaringoiatra, che da tempo vive e lavora a Tolentino e presta servizio anche a Civitanova. Il 29 dicembre compirà 80 anni. Nel corso del tempo è tornato diverse volte nel suo Paese, tranne una lunga assenza di una decina di anni durante la rivoluzione. Da tre anni ha ripreso le sue visite (per sistemare una questione della casa di famiglia, in affitto), di cui l’ultima sette mesi fa.
Nella sua Damasco, Nabil ha amici e parenti; è conosciuto anche per il suo lavoro, viene invitato dall’università per tenere convegni sull’implantologia orale. È anche artista (ha ricevuto diversi riconoscimenti), scrittore e referente del Centro culturale islamico italiano. Al-Zein ripercorre la storia dall’indipendenza della Siria nel 1946 all’attuale arrivo di Abu Mohammed Al-Jolani, il leader dei ribelli siriani, dopo la caduta di Bashar Al-Assad. Il regime dittatoriale, dopo 54 anni, è crollato lo scorso fine settimana.
Perché scelse di andarsene dalla Siria?
“La Siria è da sempre un crocevia di etnie e religioni, tra islamici, ebrei, cristiani, ceceni, curdi, albanesi, armeni ecc. Si trova in una zona strategica, tra tre continenti, As...





















