Galimberti: “L’etica non riesce più a stare al passo della tecnica”

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Reggio Emilia, 3 settembre 2024 – La tecnica oggi è più forte della natura e dell’etica, non si può fermare. Non è più un mezzo per realizzare nobili obiettivi dell’uomo, ma essa è il Mondo a cui anche l’uomo, divenuto mero mezzo, deve piegarsi. Uno scenario da brividi quello che il notissimo filosofo Umberto Galimberti ha dipinto, lunedì sera, al Festival nazionale dell’Unità, tenendo una delle sue ormai celebri lezioni intitolata, per l’appunto, “L’Uomo nell’età della tecnica”.

Tutti pieni i posti a sedere per l’evento (a pagamento, 35 euro) nell’Arena dell’Iren Green Park, dal cui palco Galimberti è intervenuto di fronte a una platea attenta e con numerosa presenza giovanile. Partecipato anche il consueto rito del ‘firmacopie’, sia prima che dopo la kermesse, al bancone dove erano esposti in vendita le tante opere scritte negli anni dal professore di Monza, che sono andate rapidamente esaurite, tanto da costringere i volontari a recuperarne ulteriori copie alla libreria della festa.

Dal punto di vista dei contenuti Galimberti, partendo dalla nota tragedia dell’autore greco Eschilo "Prometeo incatenato” e dal noto mito annesso, in seno alla quale si poneva la domanda: “E’ più forte la tecnica o la natura?”, oggi non ha dubbi: “Se un tempo era più debole delle leggi naturali, oggi è la Tecnica a dominare” e se nei tempi antichi l’essere umano singolo era una funzione mentre l’interesse della specie era il fine, e non c’era alleanza tra individuo e specie oggi, rimarca il...



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