Ascoli Piceno, 6 ottobre 2024 – Sempre più serrande abbassate e mestieri che diventano rari da trovare, tanto che conoscere un sarto, un calzolaio, un imbianchino, un elettricista vale a dire essere fortunati. Chiunque abbia dovuto mettere mano a qualche lavoretto in casa o riparare un capo d’abbigliamento avrà constatato in prima persona che le professionalità che un tempo si occupavano di questi servizi ad oggi. «Da colonna portante dell’economia locale – racconta Francesco Balloni, direttore della Cna Ascoli –, gli antichi mestieri artigiani sono stati messi in discussione da un sistema produttivo che premia sempre più la quantità e la rapidità, a scapito della qualità e della cura del dettaglio».
Quello che manca è la forza lavoro, specialmente quando si tratta di giovani. «Il mancato ricambio generazione rappresenta una criticità preoccupante per un territorio come il Piceno a forte vocazione artigiana, storicamente legato al saper fare tramandato in bottega di generazione in generazione. Fabbri, meccanici artigianali, operai edili, autotrasportatori, saldatori e lattonieri, come anche operai calzaturieri, cuochi e camerieri rappresentano ormai figure professionali irreperibili nell’odierno mercato del lavoro. È evidente – continua Balloni – come la mancanza di manodopera e di un adeguato ricambio generazionale, oltre a penalizzare le imprese nel breve periodo, metta in discussione la trasmissione di un sapere artigiano che oggi rischiamo concretamente di perdere per sempre». Però, i dati confortano. Nel 202...
















