In Italia, il coltello sta diventando tristemente protagonista di una nuova ondata di violenza giovanile. Episodi di cronaca nera, che vedono giovani e giovanissimi utilizzare armi bianche con una spregiudicatezza sconvolgente, si stanno moltiplicando. Si tratta di omicidi, aggressioni e risse che spesso non hanno moventi se non banali diverbi o vendette tra adolescenti, il che rende questa tendenza ancor più allarmante. L’arma scelta, il coltello, è semplice, economica e devastante nelle mani di chi non è in grado di controllare rabbia e frustrazione.
Quello di Serin Fallou Sall, un 16enne accoltellato al cuore in un parco di Bologna, è solo uno degli ultimi casi di un’escalation sconvolgente. Il suo assassino, anch’egli giovanissimo, lo ha colpito probabilmente al termine di una disputa legata a episodi di bullismo. La tragedia si è consumata in pochi istanti, lasciando dietro di sé una scia di dolore e sconcerto. Nel Milanese un altro minorenne ha sterminato la sua famiglia in un atto di follia che ha sconvolto l’intero Paese. Il 17enne ha colpito a morte i genitori e il fratellino con 68 coltellate. Un massacro domestico di cui il giovane è reo confesso, ma che resta comunque avvolto nel mistero per quanto riguarda le motivazioni reali. Ancora una volta, la banalità del male prende forma in un coltello, un’arma facile da ottenere ma capace di conseguenze devastanti. L’omicidio di Sharon Verzeni, brutalmente uccisa in provincia di Bergamo, rientra in qu...

















