Il caso di via Zoccoli è emblematico per più di una ragione. Innanzitutto si tratta di una delle strade cittadine più colpite dall’alluvione, nell’area di via Andrea Costa e laterali: cantine, garage, appartamenti invasi da acqua limacciosa e fango che residenti e volontari ancora stanno cercando di spalare via. I segni, lungo quelle arterie, si vedono ancora, anche se il lavoro fatto è stato importante. Emblematico, si diceva, un po’ perché racconta l’epicentro cittadino dell’ultima ondata di maltempo, un po’ perché, dimostra che, quando si arriva alla fatidica domanda ’chi paga?’, la burocrazia cerca sempre di metterci lo zampino.
Ecco, infatti, arrivare l’ordinanza del Comune che chiede la verifica e il ripristino delle pertinenze danneggiate, tra cui il muretto che corre lungo i civici 15 e 17 e dà sulla strada. Significherebbe, lamentano i residenti, rifare anche la strada stessa (di proprietà pubblica), con un forte aggravio di costi e di impegno (entro 10 giorni vanno comunicati i nomi dei tecnici che si occuperanno dei cantieri).
Oggettivamente una beffa per chi sta ancora spalando nel fango e ha già subito danni a beni immobili e mobili (il cui risarcimento è un’incognita) per decine di migliaia di euro.
Il sindaco è intervenuto, strigliando gli stessi uffici tecnici del Comune, troppo ’solerti’ a mandare gli ultimatum, pur precisando che si tratta di una azione nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Il confronto, è la promessa del primo cittadino, ci sarà, anche se i termini della questione cambiano poco.
Intanto, i residenti si...













