"Il cambiamento climatico non sia una scusa"

1 anno fa 68

"Non è più sufficiente nascondersi dietro al cambiamento climatico. C’è, è evidente, lo sappiamo. Bisogna mettere a terra le risorse, che ci sono, per investimenti nelle opere di prevenzione del rischio idrogeologico. In tal senso la direzione presa dagli organismi istituzionali è quella giusta, ma ci vorrà tempo". Sono le parole del meteorologo e climatologo dell’Università di Camerino, Massimiliano Fazzini, nell’analizzare i recenti fenomeni alluvionali che hanno interessato soprattutto la provincia di Ancona. "Ma non solo. Il fronte di queste precipitazioni, stavolta, è stato molto ampio dal punto di vista spaziale, da Bologna a Pescara, con episodi particolarmente intensi. Pensate che, seppure i dati siano in fase di validazione, nelle piane di Loreto e nella Valmusone ci sono stati picchi che, localmente, hanno superato gli oltre 300 millimetri d’acqua. Probabilmente più che a Faenza". Ma era un’ondata di maltempo che gli esperti "si aspettavano – prosegue Fazzini –. Eravamo reduci da due mesi con temperature elevate, come d’altronde quelle del mare. Al primo affondo di aria fredda dal nord Europa, il contrasto ha determinato forti precipitazioni e celle temporalesche autorigeneranti su varie zone delle Marche. Eppure la nostra situazione è passata in secondo piano rispetto ad altri eventi catastrofici".

Per il professore, "la quantità d’acqua caduta è stata realmente eccezionale, ma con ogni probabilità accadrà sempre più frequentemente". E allora, secondo le analisi multifattoriali dei territori, è opportuno accelerare sugli interventi di mitigazione. Met...



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