Castignano (Ascoli), 27 dicembre 2024 – Assume contorni molto particolari la ricostruzione del percorso terapeutico di Massimo Malavolta, il 48enne che il 19 dicembre scorso ha ucciso la moglie Emanuela Massicci a forza di botte, con un’agonia lenta causata dal dissanguamento. Proprio quest’ultimo aspetto potrebbe spingere la Procura ad aggiungere l’aggravante della crudeltà al capo di imputazione che al momento comprende l’omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare. Dopo essere stato ricoverato per alcuni giorni nella rianimazione dell’ospedale Mazzoni, sottoposto a terapia psichiatrica e sedazione, Malavolta dal 24 dicembre è ricoverato nel reparto di salute mentale dell’ospedale Madonna del Soccorso a San Benedetto. Ma non è la prima volta che accade. A settembre 2023 vi era stato sottoposto ad un accertamento sanitario obbligatorio dopo un serio problema comportamentale tenuto nei confronti di colleghi di lavoro nell’azienda dove lavora lungo la zona industriale di Ascoli.
Volontariamente ha poi accettato ricoverarsi per circa una settimana ed è stato poi dimesso con la prescrizione di una precisa terapia psichiatrica a base di farmaci psicotici, piuttosto importanti. Una terapia che è...
















