Tutte le partite sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre e chi dice il contrario mente. Luci al ‘Benelli’ (ore 20) per illuminare la notte di Ravenna-Forlì. Il derby dei derby, la sfida infinita – il 1° settembre il prologo in Coppa Italia (qualificati i giallorossi ma col fiatone, dopo i calci di rigore) –, un crocevia mai banale.
Di fronte la seconda e la terza potenza del campionato, separate in classifica da appena due lunghezze. Guida il Galletto, deciso a profittare di un Tau che soffre di vertigini e mostra i primi segni di cedimento per spingersi oltre le colonne d’Ercole della follia a caccia dell’impresa omerica nella tana dei leoni, tornati a ruggire (9 punti nelle ultime 3, frutto di 10 gol fatti e uno solo subìto) dall’avvento di mister Marchionni.
"Dopo il cambio di guida tecnica il Ravenna ha acquisito entusiasmo e grande fiducia, come dimostrano i risultati conseguiti. La squadra è stata costruita con l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato, quindi annovera individualità molto forti", scandisce Filippo Ceglia, vice dello squalificato Miramari, intervenuto in conferenza stampa presso il quartier generale di Zeus Car, nuovo official partner del Forlì.
Che gara sarà? "Penso che il Ravenna se la giocherà a viso aperto – osserva Ceglia –, perlomeno ultimamente è parsa una squadra più votata all’attacco, avendo segnato parecchi gol. Dunque ci aspettiamo una partita giocata colpo su colpo". Grande rispetto per i cugini, che incutono però un "timore relativo", perché "è vero che hanno un parco giocatori importan...


















