"Il mio immaginario nasce qui"

11 mesi fa 180

La trentesima edizione di Visioni Italiane si è appena conclusa decretando i vincitori delle varie sezioni. Premio Truffelli per il miglior documentario a ’Real People’ di Olmo Parenti e premio Giovanni Bergonzoni per la miglior regia a Giulia Grandinetti, autrice del cortometraggio di fiction ’Majonezë’. Alla regista ravennate Valentina Casadei, classe 1993, studi di cinema al Dams di Bologna, è andato invece il premio Pelliconi per il miglior cortometraggio di fiction: il suo ’Ronde nocturne’, storia di un tassista a Parigi – la città dove lei vive da 10 anni – che viene abbandonato dalla moglie e non potendo lasciare la figlia da sola, decide di portarla con sé durante i turni di notte, è toccante.

Valentina Casadei, Bologna ha nutrito il suo cinema?

"Sì, ho studiato in città dal 2012 al 2015, quando mi sono laureata e sono riconoscente a Bologna per i suoi continui stimoli culturali, non ultima la Cineteca con la possibilità di vedere tanti film. Poi sono molto grata per il premio a Visioni Italiane dove avevo già partecipato alla sezione dei corti dell’Emilia Romagna e dove sono tornata nella competizione nazionale".

In ’Ronde Nocturne’ mette a fuoco le tematiche della marginalità e della famiglia. Sono temi per lei ricorrenti?

"ll processo creativo è sempre molto misterioso e credo che sia interessante lasciarlo anche un po’ selvaggio, però è vero che ci sono tematiche ricorrenti. Ogni volta abbiamo l’impressione di scrivere una storia che viene dal nulla, ma in realtà si gira sempre intorno a certi argomenti e io mi ritro...



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