Il piano post alluvione. Argini, nuovi ponti e delocalizzazioni: "Soldi a chi lascia casa"

1 settimana fa 15
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di Mariateresa Mastromarino

BOLOGNA

Solo nel territorio montano sono stati individuati 3.400 edifici, abitati o abbandonati che siano, su cui si dovrà intervenire o messi a rischio da una delle 81mila frane dipese dall’alluvione del maggio scorso in Emilia-Romagna. E per le aziende e i cittadini che in quegli immobili hanno vita, lavoro e famiglia, le opzioni sono due: abbandonare l’edificio, ricevendo in cambio un indennizzo del valore della casa erogato dalla struttura commissariale, o rimanere nella propria terra. Al costo, in caso di un’ulteriore calamità naturale, di non ricevere nessun indennizzo. Di questo tratta il Piano speciale preliminare che indica le linee di indirizzo per gli interventi post-alluvione, che vedrà la sua versione definitiva il 30 giugno. Il documento, redatto dall’Autorità di bacino distrettuale del Po con la Regione, accende il faro sulle delocalizzazioni.

"Il cittadino o l’impresa può fare la scelta di accettare l’indennizzo o non delocalizzare – precisa Irene Priolo, vicepresidente dell’Emilia-Romagna –. Ma se non lo fa, alla prossima alluvione, non avrà l’indennizzo". Insomma, "si è liberi di fare una scelta di vita, deci...

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