Reggio Emilia, 23 gennaio 2025 - Una testimonianza drammatica, con ancora nella mente le sofferenze, in particolare psicologiche, per quella che doveva essere una notte di festa e si è trasformata in un dramma fatto di offese, molestie, e che poteva trasformarsi in una vicenda dai connotati ancora peggiori.
Ma la ragazza ventenne di Reggio Emilia, coinvolta con il fidanzato, dalle aggressioni sessuali di gruppo poste in essere la notte di Capodanno a Milano attraverso la brutale pratica del “tahrrush gamea”, utilizzata per la prima volta in Egitto, come strumento di repressione contro le donne che protestavano in piazza Tahir al Cairo, poi diventato una modalità da squallidi giochi da branco, non ha avuto timore di ribadire quanto accadutole.
Sia davanti ai magistrati meneghini, sia in una intervista, ad alto contenuto emotivo, rilasciata alla trasmissione di Rete4















