di Massimo Selleri
BOLOGNA
Lo sguardo di Gianmarco Pozzecco sulle squadre italiane. Anche quest’anno l’attività delle nazionali si intreccerà a quella del campionato e delle coppe continentali, con il ct azzurro che dovrà decidere chi convocare per le due finestre che mettono in palio la partecipazione ai prossimi europei. "Sarà una stagione all’insegna dell’incertezza – spiega Pozzecco – perché ci sono almeno 10 club che non hanno nascosto le loro ambizioni di disputare una stagione ad altissimo livello. Se a queste aggiungiamo il fatto che la nostra serie A tutti gli anni riserva un paio di sorprese, non si può non pensare che qualche società rimarrà delusa. I posti per i playoff sono solo otto e qualcuna rimarrà fuori: siccome tra amici e giocatori ho molti amici, spero che non succeda a uno di loro, ma la vedo molto dura".
Riportiamo indietro le lancette di 20 anni. Lei in quale di queste 10 squadre giocherebbe?
"Punterei direttamente alla Nba chiedendo un ingaggio non inferiore ai 10 milioni di dollari. Io, come Andrea Meneghin, Basile o Myers siamo sicuramente più forti del livello attualmente espresso negli Usa. Ai miei tempi andavi oltre l’oceano solo se eri un fenomeno come Vincenzo Esposito o Stefano Rusconi, adesso che le frontiere si sono aperte il flusso tra l’Europa e l’America è molto più vivace. Questo è il motivo per cui ogni anno qualche giocatore della nostra serie A a fine stagione va in Nba e viceversa. Avere un ingaggio corposo rende anche più difficile essere messo ai margini, per questo andrei di là solo per quell...








