Ravenna, 10 gennaio 2025 – “Mio padre è deceduto quasi mezzo secolo fa ma l’altro giorno è arrivata la lettera verde con l’avviso dell’Aci per il rinnovo della sua patente, con tanto di uffici e orari di apertura dove recarsi”. A denunciare quella che definisce “una vicenda surreale e assurda” è Paolo Bernardi, figlio del noto tenore ravennate Giuliano, astro nascente della lirica la cui vita fu spezzata a soli 37 anni e mezzo il 4 giugno 1977 in un tragico incidente stradale che sconvolse la città.
“Quando dopo capodanno sono andato ad aprire la buchetta dell’abitazione di famiglia in via Fiume Avisio (poco distante dal giardino intitolato proprio a Giuliano Bernardi, ndr) – racconta Paolo –, dove io e mio fratello non viviamo più da anni ma dove sono in corso alcuni lavori, ho visto la busta dell’Aci e ho pensato che fosse una presa per i fondelli”.
Il padre Giuliano Bernardi, infatti, è morto quasi mezzo secolo fa. “Era il 4 giugno 1977, io avevo 7 anni e mio fratello Alberto 4 – ricorda Paolo –. Mio papà ebbe un incidente sul cavalcavia in zona Fornace Zarattini, andò fuori strada. Sembra passata un’era”. Ravenna rimase sconvolta dalla notizia e con essa il mondo della lirica che vide interrompersi la carriera luminosa di una brillante voce, sul palco insieme a Luciano Pavarotti e José Carre...














