Bologna, 24 novembre 2024 – Il senso della prima settimana di Michele de Pascale da governatore dell’Emilia-Romagna potremmo farlo risedere in una delle più note poesie di Byron, di cui ieri ha inaugurato il museo a Ravenna, alla prima uscita ‘istituzionale’: “Così, non ce ne andremo più vagando / dentro alla notte fonda, così tardi”. In inglese suonava così: “So, we’ll go no more a roving”, dove roving significa errare, muoversi, essere itineranti. E non a caso il rove è anche lo stoppino, il lucignolo, perché con la parola si intende anche l’atto del torcere per filare. Ed effettivamente, sia questa una torcitura, sia un errabondo andirivieni, l’Emilia-Romagna necessita di una direzione che in parte è stata resa meno sicura da maggio 2023, il mese delle prime due alluvioni. E necessita di non vagare più, soprattutto nella notte fonda della politica.
Al primo posto dell’agenda de Pascale c’è proprio questa direzione, questo senso. E il convitato di pietra è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: dopo l’appello di de Pascale e la proposta di un patto repubblicano, Chigi non ha avuto ancora modo di contattare il neo presidente. Sul patto c’è un nuovo modo di lavorare e la questione della ricostruzione. Traduciamo dal politichese: de Pascale propone un patto repubblicano













