Bologna, 23 settembre 2024 – “La creazione di un’opera parte sempre da una domanda. Farsi una domanda è un’interazione personale con la condizione esistente e credo che sia assolutamente importante farsi delle domande prima di trarre qualsiasi conclusione. L’arte deve fare domande, esiste per questo, e non è il suo compito dare delle risposte”. È così infatti che nasce ’Who am I?’ la mostra che Ai Weiwei ha pensato e realizzato per Palazzo Fava, curata da Arturo Galansino con Opera Laboratori e Fondazione Carisbo. L’artista cinese, classe 1957, architetto, designer e attivista per i diritti umani, è il protagonista del nostro podcast di oggi (si può ascoltare gratuitamente su Spotify e su tutte le principali piattaforme): un’occasione straordinaria per ascoltare cosa c’è dietro la creazione artistica, in un percorso che è continua tensione tra tradizione e innovazione, conservazione e distruzione. E soprattutto un pensiero costantemente critico, lontano da ogni facile soluzione.
“Who am I?”, cioè chi sono io?, è infatti una delle 81 domande che l’artista ha rivolto all’Intelligenza Artificiale, punto di partenza per una riflessione creativa su questo mondo in rapido cambiamento, assetato di strade brevi e risposte immediate. “Credo che sia pericoloso avere questo atteggiamento – è la riflessione dell’artista –, con una grande disponibilità di risposte a qualsiasi cosa, a cominciare dall’educazione scolastica, dall’università, dai media. Questo è un segno di morte...











