L’incidente e la rinascita: “Io, sono vivo per miracolo e l’azienda mi ha tenuto il posto”

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Ferrara, 14 ottobre 2024 – C’è giusto un po’ di sole in piazza ad illuminare i volti di Samuele Cilia, 28 anni, e Federica di Franco, 26 anni. Lui sorride, stringe l’attestato. Sulla pergamena c’è scritto distintivo d’onore. Ieri mattina – durante la cerimonia dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, manifestazione organizzata da Anmil – ne sono stati consegnati sei, uno è il suo. Un documento che l’Inail attribuisce ai nuovi invalidi. Samuele Cilia lo mostra, lo sguardo fiero.

“Sono ancora vivo”, dice, la fidanzata l’abbraccia un po’ di più. Perché ha rischiato di morire, in coma per 24 ore, una settimana in rianimazione. “Sembrava l’avessero preso a martellate”, le parole disperate del parte. E’ il 28 agosto del 2023, rumore acre di freni, segni sull’asfalto. Samuele Cilia, di Cento, stava andando a lavorare come ogni giorno in un’azienda in provincia di Modena. Sono le 14 e sulla Provinciale 9 di Galeazza, a Caselle di Crevalcore (Bologna) succede l’inferno. Due auto si schiantano in via Provanone. Due uomini di 43 e 44 anni, anche loro originari di Cento, a bordo di un’Audi finiscono all’ospedale. Il ragazzo alla guida della Ford Puma è gravissimo, viene portato via con l’elicottero.

E’ lui. “Avevo tutte le ossa spaccate, rotte. Ancora adesso faccio fatica a fare alcuni movimenti, devo essere aiutato. E’ stato considerato incidente sul la...



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