"La fine di un incubo". Mauro Malagoli potrà finalmente andare in pensione. L’Inps ha sbloccato la paradossale vicenda – che avevamo raccontato due settimane fa – del 61enne reggiano, casaro ed ex dipendente del caseificio Boiardo di San Maurizio, pagandogli tre mesi di cassa integrazione e i contributi. Assegni che da un anno non gli erano stati più versati. Motivo? Sul finire del 2023, l’azienda ha deciso di chiudere e Mauro era andato in cassa integrazione speciale a 950 euro al mese. Il caseificio ha chiesto gli ultimi tre mesi di cassa cui aveva diritto (12 in tutto, ndr), coprendo il primo trimestre del 2024. Ma gli ultimi tre mesi, da un anno, non gli sono stati pagati e lui non ha potuto andare in pensione. Nel frattempo al casaro è successo di tutto: "Mia madre è morta e non ricevendo soldi, non potevo neppure pagare il funerale, inoltre ho una sorella disabile da assistere".
Così aveva deciso di rivolgersi alla Cisl che – tramite i giornali – ha intrapreso una battaglia per fargli avere quanto gli spettasse. Una mobilitazione che sa di vittoria perché nei giorni scorsi l’Inps ha inoltrato il bonifico che gli permetterà di andare in pensione tra due mesi.
"Grazie alla Cisl e ai media di Reggio che sono stati uno scudo", esulta Mauro. "Ecco perché facciamo sindacato: per garantire la dignità e riaccendere la speranza. Buon Natale, Mauro", le parole di Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale. La sua pratica era ferma a Roma tra l’Inps centrale e il Ministero del Lavoro. "Sono felicissimo ...



















