La scomparsa di Cristina: "Nella Chiesa ho trovato un muro impenetrabile"

11 mesi fa 198

La giornata contro la violenza sulle donne. C’è una donna che ogni giorno, da 32 anni, deve fare i conti con la violenza. Eppure è ancora lì, in piedi, a testa alta. A chiedere giustizia, non vendetta. Giustizia per sua figlia. Ieri mattina Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa il primo settembre del 1992, era a Ronta, davanti alla panchina rossa collocata in memoria di Cristina. Era insieme agli esponenti dell’associazione ‘Fermi con le mani’, che si è schierata al suo fianco alla ricerca della verità. "Non è facile continuare a battersi – ha commentato mamma Marisa – perché mentre il tempo passa, io penso a chi mi ha tradito. Sono tanto amareggiata, ma non per questo lascio la fede come primo baluardo per sostenermi. Vado in chiesa, qui a Ronta, e continuerò ad andarci perché in quel luogo vedo Cristina, che credeva, aiutava e professava. Proprio in chiesa però, parlando con una persona, mi sono sentita dire che non riuscirò mai ad arrivare alla verità, perché l’organizzazione ecclesiastica è come un muro impossibile da penetrare. Io quel muro voglio perforarlo, ma intanto non posso fare a meno di pensare che certe persone che professano la loro fede, siano peggiori di chi è ateo".

Parole dure, pronunciate con fermezza, da una madre costretta a vivere senza risposte. Il caso inerente la scomparsa di sua figlia è stato recentemente chiuso per la decima volta, dopo che lo scorso anno gli inquirenti avevano aperto altre piste, che conducevano pure all’ambiente cattolico cittadino. Negli ultimi giorni nel frattempo i legal...



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