Lepore scommette su se stesso

11 mesi fa 380
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Il terremoto nella giunta bolognese è durato meno di 24 ore. Matteo Lepore ha presentato la sua ’nuova’ squadra, nominando tre assessori e il Capo di gabinetto. Un rimpasto lampo, così come improvviso è stato l’addio di Valentina Orioli (forse non così consensuale come potrebbe sembrare). Il sindaco annuncia il rilancio dell’attività amministrativa in vista della seconda metà del mandato (che scadrà nella primavera del 2027), e va a pescare dai suoi fedelissimi.

Escono la tecnica Orioli, per rafforzare – con la nomina di Michele Campaniello, capogruppo Pd – “il presidio politico” su dossier controversi come Tram e Città 30, Luca Rizzo Nervo, che porta la sua esperienza su Sanità e immigrazione in Regione, e Massimo Bugani, ex grillino, accolto dal presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri.

Vengono coperte le caselle di Cultura, troppo a lungo vacante, con l’altro ’tecnico’ Davide Del Pozzo (ideatore del festival LBTQi+ Gender Bender e collaboratore di Angelo Guglielmi) e Sicurezza (assessorato a lungo chiesto dalle opposizioni), con lo spostamento di Matilde Madrid da capo di gabinetto del sindaco. Il suo posto viene preso da Sergio Lo Giudice, che, al momento, mantiene l’incarico anche in Città Metropolitana.

Con i nuovi ingressi, Lepore fa una scelta identitaria, ci mette la faccia. Non tiene conto neppure delle correnti, visto che per Stefano Caliandro, esponente come lui dell’ala ’schleiniana’ e fino a pochi giorni fa in lizza per fare l’assessore nella giunta regionale, non c’è un nuovo incarico (per ora). Il pri...



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