Cesare Cremonini al numero 1 in classifica su Spotify, Luca Carboni e la sua mostra (e la sua voce), Gianni Morandi protagonista a dieci giorni dagli ottant’anni. Manca solo Lucio, il nostro Lucio Dalla, ma è come se fosse qui, sotto i portici che spunta in pelliccia e occhiali. È come se non se ne fosse mai andato, perché in Bologna – non a caso dal 2006 Città creativa della musica Unesco – risuona sempre una colonna sonora fatta di storie e Storia, scritta nelle piazze e nelle osterie, nei club e sotto il Pavaglione.
“Quant’è bello andare in giro per i colli bolognesi”, venticinque anni fa lo cantava proprio Cesare con i Lunàpop; e poi “Bologna è una regola”, come diceva Carboni con “la maglia del Bologna sette giorni su sette”; e poi Bologna la dotta, la rossa e la grassa ma anche la “Dark”, come proprio Lucio l’aveva dipinta. E partiamo da qui, da ’Dark Bologna’ per arrivare a oggi: in quella canzone, dove si citano le buche, Altero, il Carlino, si parte con il simbolo, la madre di tutti, la basilica di San Luca. Scriveva e cantava Dalla: “Lungo l’autostrada da lontano ti vedrò, ecco le luci di San Luca”. E San Luca ritorna oggi nel brano più bolognese ma anche globale del disco di Cesare Cremonini, non a caso il duetto con Luca Carboni. La stessa San Luca illuminata con i suoi portici da ...















