Bologna, 11 ottobre 2024 – Ci ha lasciati Nando Macchiavelli. Uno degli ultimi cronisti innamorati davvero del mestiere. Uno degli ultimi testimoni diretti dello scudetto del Bologna nello spareggio dell'Olimpico del 7 giugno 1964.
Nando l'ho incontrato agli albori della mia storia professionale. Raccontava alla radio le partite della Fernet Tonic al sabato pomeriggio. Io, collaboratore del Carlino quasi al debutto nel mondo del basket, lui braccio destro di Gianfranco Civolani nella redazione bolognese di Tuttosport e poi animatore di trasmissioni radio e TV in quella galassia dell'etere così piena di fermenti.
Baby pensionato dell'Enel, poco dopo i quarant'anni, si era dedicato anima e corpo alla sua passione: raccontare lo sport. Lo faceva con scrupolo cronistico e senza enfasi. Con la bonomia del bolognese doc e la conoscenza specifica concessa solo a chi lo sport lo ha praticato davvero. E Nando era un eccellente tennista, un vero campioncino nel mondo dei "non classificati". Anche con la racchetta in mano era un generoso, che con sudata applicazione inseguiva la gioia della vittoria.
Ha seguito per oltre sessant'anni le vicende del Bologna calcio, di Virtus e Fortitudo, del baseball e di ogni sport che trovasse nuova linfa sotto le Due Torri, come il football americano nelle sue stagioni d'oro. Fondol' con Alfonso Ve...















