Nuova A2, sfida aperta tra le big. Americani decisivi più che mai

1 anno fa 62

La sensazione è che la decideranno gli americani. Mai come in questo 2024-2025, col girone unico e tante big che sognano la A, la discriminante sarà il rendimento dei giocatori stranieri. È opinione comune che la prossima A2 non presenti un colosso inarrivabile stile Trapani dell’anno scorso. Neanche Cantù, oppure Brindisi e Pesaro, sembrano immuni da critiche. Tutte hanno dei piccoli grandi difetti, così come dei pregi molto evidenti. Tanti gli italiani di valore, anche parecchio distribuiti. Alcune super stelle che hanno visto quasi solo la A come Aradori, Gentile e De Nicolao e altri ad altissimo livello per questa A2. Ma sono suddivisi tra le big e il loro rendimento, in linea di massima, è più sicuro. La variabile è rappresentata da chi arriva da oltre confine, in alcuni casi nuov0o per questo campionato o addirittura per la prima volta in Europa. Rbr, nel contesto delle squadre che aspirano ai playoff, sta piuttosto bene. Justin Johnson è una certezza e, dopo una prima parte dello scorso campionato piuttosto complicata per alcuni guai fisici, ha fatto volare Rimini e ha chiuso l’orologio a 18.4 punti e 10.6 rimbalzi di media. Numeri eccellenti. In posizione di play è arrivato Gerald Robinson, che in A produceva 12 punti e 6 assist, ma anche con periodi e picchi molto superiori. Considerando la differenza tra i due campionati e la scienza cestistica del giocatore, è da considerarsi nel podio dei migliori americani di A2. Tra le altre coppie, occhio a quella di Udine, l’avversaria di domenica, con uno dei migliori esterni del campionato, Hickey, e l’ex Forlì, Xavier ...



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