Padrona del campo. Fantasma sottorete

1 anno fa 52

Almeno stavolta, in una sfida in cui il pallone non ne voleva sapere di entrare, l’Ancona non ha perso per 1-0. Sarebbe stato il colmo, dopo una partita dominata per oltre un tempo, senza un’occasione che si possa chiamare tale in favore dell’Aquila, pericolosa solo in seguito al fallo di mano con cui Belloni ha poi realizzato il gol annullato dall’arbitro in apertura di ripresa.

E con tutte le altre occasioni da rete, di cui tre davvero clamorose, in favore dei biancorossi. Alla fine ne è uscito un pari che ci può stare, visto che finora i dorici non avevano mai pareggiato. E visto anche che se non si segna difficilmente si riesce a vincere. Per lunghi tratti del match l’Ancona è stata padrona del gioco, mai in difficoltà in difesa, costruttiva e robusta a centrocampo, grazie anche all’inserimento del baby Useini – finalmente un 2006 all’altezza della situazione in una gara difficile –, quanto poi evanescente in area di rigore. D’altra parte parlano i numeri: le otto conclusioni doriche verso la porta aquilana sono firmate una da Pecci, forse la più clamorosa, respinta da Michielin, una da Marino, una da Martiniello, una da Rovinelli, due da Alluci, di cui la seconda è il gol annullato dopo quello di Belloni, una da Belcastro, parata comodamente, e l’ultima da Sare, in fuorigioco. Su otto, due degli attaccanti e sei da parte del resto della squadra. Se la palla finisse comunque in porta non sarebbe un gran problema, tutto sommato: se i vari Martiniello, Amadori e Belcastro – Sambou era infortunato – costruissero e sfornassero assist per gli inserimenti...



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