Per la Vis Pesaro una partenza da record

1 anno fa 67

Pizzicotti per credere. Alla Vis issata lassù. Punti salvezza, d’accordo. Ma veri, tosti, pieni di contenuti. Per farne altrettanti – soffertissimi - la scorsa stagione c’erano volute 9 giornate. Vogliamo chiamarla organizzazione? Oppure mentalità? O ancora intensità, aggressività, qualità? Tutto insieme. La Vis a quota 9 dopo 4 turni (mai successo in 22 stagioni nella C maggiore) con 3 vittorie di fila (ultima volta nel 2001-02 in C1, giornate conclusive, avversari scarichi), prestazioni e classifica da lustrarsi gli occhi, è la grande sorpresa di questo avvio di campionato. Assolutamente impronosticata - underdog direbbero gli inglesi – visto da dove veniva: una salvezza miracolosa e un avvio, tra coppa e campionato, con un paio di sbandate. Se ne sono viste di meteore, specie in avvio di stagioni nelle quali le big stentano a carburare. Qui però sembra ci sia della sostanza, perché i tre risultati possiedono caratteristiche comuni: dominanza nel palleggio, avversari resi impotenti (Vukovic imbattuto da 270’), produzione offensiva, lucida gestione delle varie fasi. Quello che nelle stagioni precedenti si vedeva spesso in dotazione agli avversari. La Vis di Stellone è sempre corta e aggressiva, coordinata, non butta un pallone. Odia la difesa a oltranza. A Legnago ha giocato i 5 minuti di recupero interamente nella metà campo dei locali, contro il Pontedera ha concesso gli unici tiri in porta a partire dall’88’. Annullati Italeng, Ragatzu e Ianesi. Ed era il miglior attacco del girone.

Qualche dato a significare il dominio: 8 tiri in porta a due, 8 ang...



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