Quartiere in ostaggio dell’ecomostro: una storia senza fine

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Ascoli, 29 settembre 2024 – L’ultimo atto dell’interminabile telenovela dal titolo ’ecomostro di via Calatafimi’ è stato scritto lo scorso aprile, quando il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, ha deciso di passare dalle parole ai fatti inviando un esposto alla Procura. L’obiettivo è quello di ottenere l’autorizzazione necessaria per far entrare il Comune all’interno di questa ex fabbrica di frigoriferi, abbandonata da decenni e ormai diventata il simbolo del degrado della zona. L’edificio, situato nel quartiere San Filippo Neri, a pochi passi dalla ferrovia e a qualche centinaio di metri dal centro cittadino, è oggi un gigantesco rudere di cemento e metallo. Migliaia di metri cubi di volume che, da simbolo di industrializzazione e sviluppo negli anni del boom economico, si sono trasformati in una presenza spettrale e pericolosa. Le pareti cadenti e le strutture arrugginite sono diventate non solo una minaccia per la sicurezza, ma anche un punto di ritrovo per attività illegali. All’inizio dell’anno, il cedimento di un pezzo di cemento ha ferito un passante.

L'ecomostro in via Calatafimi ad Ascoli edificio transennato via Calatafimi/ ecomostro

E quell’episodio ora costringe i residenti a convivere anche con dei blocchi delimitatori che riducono la larghezza della carreggiata e il numer...



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