Rifiuti, tariffe sotto la lente. Si guarda al modello Forlì: "Siano premiati i virtuosi"

9 mesi fa 323
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In tema di rifiuti il paradiso non esiste, anzi è un purgatorio (e a volte un inferno) continuo. Ma quanto a buone pratiche pare che la Romagna abbia da insegnare. Non solo a Ravenna, dove le scelte sui limiti di conferimento fanno litigare assai meno che a Modena, ma anche nel bacino di Forlì, in cui opera Alea ambiente. Il territorio comprende tredici Comuni, passati al porta a porta nel 2019, con l’utilizzo prevalente di bidoni carrellati da 120 litri. "In sei mesi – spiega il direttore della società Gianluca Tapparini – la raccolta differenziata è salita dal 51 all’83 per cento. Ogni utenza ha contenitori individuali e paga con tariffa corrispettiva, in base a quanto produce. Il numero minimo di conferimenti varia secondo il nucleo familiare: uno in più rispetto ai componenti. Per una famiglia di due persone sono previsti tre svuotamenti da 120 litri all’anno, uno ogni tre mesi. Oppure uno al mese, se si usano i bidoncini da 30 litri".

Il punto di forza è stata la velocità di avvio del sistema. "Ci sono degli abbandoni, ma la maggioranza dei cittadini rispetta i parametri – aggiunge Tapparini – e le tariffe sono tra le più basse in regione. La responsabilità diretta crea un effetto positivo: meno rifiuti, meno smaltimenti e una riduzione dell’indifferenziato che va all’inceneritore (di proprietà Hera, ndr). Siamo scesi da 250 a 40 chili per abitante". Ma i più virtuosi nei conferimenti sono premiati? "Iniziamo a dare incentivi: per ora simbolici, qualche euro. Un segnale di attenzione, senza ...



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