Roberto Colli, il giovane cantante ucciso dai fascisti: la sua voce risuona nelle celebrazioni dell’eccidio di Fellegara

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Reggio Emilia, 3 gennaio 2025 – Una voce riscoperta e che risuona ottant’anni dopo su quel lembo di terra dove venne ucciso da un commando fascista. Roberto Colli aveva 23 anni e una vita piena di sogni spezzati il 3 gennaio del 1945 a Fellegara di Scandiano, nel reggiano, dove si scatenò una rappresaglia contro i partigiani. Morirono quattro persone, tra cui Roberto che non era un partigiano attivo seppur simpatizzasse per idee libertarie oltre a Renato Nironi, Nemo Gambarelli e Mario Montanari. 

Colli era un cantante. Un talento musicale raro dalla voce subilme, scoperto dalla Eiar, l’antesignana della Rai. Il giovane viaggiava spesso a Roma per registrare le sue canzoni. Quella sera fatale si trovava a Fellegara per coincidenza; solitamente trascorreva la notte dalla sua fidanzata fuori paese. Il 2 gennaio aveva deciso di fare visita alla madre e di fermarsi da lei: una scelta che si rivelò fatale. 

E stamattina, durante la celebrazione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio, è stato possibile riascoltare la voce viva di Roberto grazie ai dischi conservati dalla famiglia. E davanti al cippo monumentale che ricorda la strage, sono stati fatti ascoltare i suoi brani dai titoli “Reggianina”, “Chi conosce la Giovanna?”, “Cappuccetto”, “Sogno i tuoi baci”, “Perché non torni?” e “No...



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