Presidio, ieri mattina, dei metalmeccanici della provincia davanti alla sede di Confindustria Macerata, in via Weiden, in occasione dello sciopero per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. L’adesione è stata importante, con punte fino al 70-80 per cento. Come nel resto della regione, i lavoratori hanno ribadito l’esigenza di avere un contratto giusto ed equo "mandando così un messaggio chiaro e preciso a Federmeccanica", spiegano i sindacati.
"Anche i presìdi, dal nord al sud delle Marche, hanno visto una grande partecipazione – affermano Fim, Fiom e Uilm –. Al Crn, in Fincantieri, in Omas, alla Emc Fime, alla Beko, all’Electrolux, alla Raicam, alla Peralisi, in tutto il gruppo Ariston, alla Thermowatt, alla Faber, all’Antonio Merloni, all’Elica, alla Rivacold, a Confindustria Macerata, alla Metaltex tanti i lavoratori davanti ai cancelli, nonostante le gelide temperature".
Dopo sei mesi di confronto, la trattativa per il rinnovo del contratto si è interrotta "per responsabilità di Federmeccanica e Assistal che hanno respinto buona parte delle richieste contenute nella piattaforma di Fim, Fiom, Uilm", aggiungono.
"Siamo soddisfatti per l’adesione allo sciopero. In alcune aziende i reparti si sono proprio fermati – afferma Carlo Cesca, segretario generale della Fiom Cgil –, in altre ha partecipato un mix tra operai e impiegati. Lo sciopero è nato innanzitutto perché è stata respinta la richiesta di aumento di 280 euro di sa...




















