Smart working revocato alla dipendente che ha adottato un bimbo disabile

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Ascoli, 5 settembre 2024 – La legge 104 del 1992, pensata per chi deve occuparsi di un familiare malato, tutela proprio tutti i cittadini? E’ diventato un caso quello di Germana Messina, una dipendente dell’Ast di Ascoli alla quale dallo scorso primo aprile l’organizzazione delle risorse umane ha revocato l’autorizzazione ad effettuare il lavoro agile trasferendola alla Centrale operativa territoriale, "in virtù – si legge nella comunicazione ufficiale a firma del dirigente delle risorse umane Massimo Esposito – della mancata proroga dello smart working nel decreto Milleproroghe".

Il dirigente, contestualmente, ha comunicato a Germana Messina che poteva effettuare una nuova richiesta da sottoporre al vaglio dell’Ast "in virtù della vigente normativa in materia, la quale affida ai singoli dirigenti la possibilità di autorizzare lo smart working per i dipendenti della pubblica amministrazione, in base ad accordi individuali". Il fatto è che la dipendente dell’Ast dal 2008 si occupa di un bambino, Elia, (che ora ha 17 anni) che alla nascita al Mazzoni venne abbandonato dai genitori asiatici che non se la sentirono di crescere un bambino affetto da gravi malformazioni cardiache e all’apparato respiratorio.

Lei e il marito lo hanno preso in affido, con coraggio e determinazione. Tuttora l’autosufficienza di Elia è del tutto assente e anche prendersi cura di lui significa dover effettuare manovre complesse. Frequenti i ricoveri...



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