Suicida su Tik Tok, il tribunale di Bologna rigetta la richiesta del padre di accedere alle chat

1 mese fa 11
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La richiesta del padre di Vincent, Matteo Plicchi, di accedere alle chat del profilo del figlio (suicidatosi durante una diretta su TikTok a 23 anni) per comprendere meglio le circostanze che hanno portato al tragico evento, è stata respinta dalla giudice Carmen Giraldi del tribunale civile di Bologna. Il ricorso presentato in via d’urgenza non è stato accolto perchè non c’è il rischio che i dati vengano cancellati.

L’ordinanza della giudice, come riportato dalla Dire, evidenzia che TikTok conserva le informazioni quando ciò è necessario per adempiere agli obblighi contrattuali e normativi, nonché per l’esercizio o la difesa di azioni legali. Tuttavia, la richiesta del padre di accedere alle chat del figlio è stata considerata non idonea per essere trattata come un ricorso d’urgenza ai sensi dell’articolo 700. 

Nonostante il rifiuto della richiesta, il padre di Vincent, Matteo Plicchi, ha dichiarato che non si fermerà qui nella sua ricerca di giustizia e verità. La situazione evidenzia la complessità legale e sociale legata alla tutela della privacy online e alla ricerca della verità in casi simili. 

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