Tagliata l’assistenza domiciliare. Le famiglie dei disabili insorgono

1 anno fa 55
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Il peso immane della mancata assistenza e le conseguenze per i ragazzi con disabilità: l’attivazione in ritardo dei servizi domiciliari colpisce duro sia gli educatori che gli utenti, famiglie comprese. Un disagio esploso per la prima volta, con queste dimensioni, durante l’inizio dell’anno scolastico 2024-25, al punto da spingere lavoratrici e lavoratori a scioperare e organizzare un sit-in davanti a Palazzo del Popolo. Un problema di civiltà a cui se ne unisce un altro che ha del paradossale: "Il pasto non ci viene più erogato a scuola per questioni di budget e l’assurdità sta nel fatto che noi non possiamo portare cibo da casa per questioni igienico-sanitarie e quindi, dal mattino, non possiamo mangiare fino a quando non finisce il servizio, dopo le 17" attaccano gli educatori. Due temi che vanno a braccetto e raccontano di come i diritti delle persone con disabilità e dei lavoratori del settore siano sempre di più messi all’angolo. Dopo le esternalizzazioni dei servizi i problemi riguardano gli appalti alle cooperative e i budget a loro disposizione. Di questo i vertici locali di Fp-Cgil e Fisascat-Cisl hanno discusso ieri con il sindaco Daniele Silvetti, l’assessore ai servizi sociali Manuela Caucci e i dirigenti, mentre davanti alla sede comunale decine di educatori manifestavano rumorosamente il loro dissenso. Andiamo con ordine, partendo dalla questione dei ritardi nell’attivazione del servizio domiciliare pomeridiano, ossia le poche ore a disposizione di ciascuna famiglia, appena 4. Fino allo scorso anno il servizio è partito sempre più o meno nei tempi...



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