Jesi (Ancona), 18 gennaio 2025 – Aveva spento 101 candeline giovedì, nell’abbraccio dei famigliari che durante il ricovero al Carlo Urbani di Jesi, non l’avevano lasciata sola neppure un secondo.
È spirata all’indomani, ieri mattina, il giorno dopo il suo compleanno. Un destino cinico, quello che ha accompagnato gli ultimi giorni di Antonia Stolfi. Una storica nonnina di Cupramontana, che tutti conoscevano in paese.
Era forte il suo desiderio, pur sognato con garbo, classe e compostezza, di superare quel traguardo. E in effetti ci era riuscita il 16 gennaio. “Ma non come avrebbe voluto”, la voce di un parente. Conseguenza di una brutta caduta ad inizio anno e di una diagnosi impietosa: frattura del femore.
Motivo per il quale, purtroppo, Antonia era confinata da qualche tempo nel reparto di ortopedia. Intervento perfettamente riuscito, per fortuna. E allora, due giorni fa, attorniata dai suoi cari, compresi alcuni nipoti e pronipoti, aveva potuto festeggiare in forma discreta.
C’erano anche sanitari e medici per i quali, durante la degenza, Antonia era semplicemente “la ragazza”.
Un po’ in avanti con l’età, sì. Ma sempre arzilla. Estremamente dinamica. Ha sperato con tutta sé stessa di recuperare al più presto. Rimettersi in sesto e mettere nel mirino i 102. Così non è stato.
Quel suo viaggio di coraggio, dignità e cuore s’è fermato a 101 anni. E dire che quella degli Stolfi è una famiglia ...






















